• Pubblicata il
  • Autore: Gianni
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Sabrina (terza parte) - Bari Trasgressiva

Incominciammo già dalla settimana successiva ad trovarci con una certa regolarità, fissando gli incontri preferibilmente il sabato o la domenica per avere più tempo a disposizione. Al successivo incontro Paola mi offri subito, senza tanti preamboli, il suo culo. <> - le dissi - <> “”Beh, innanzi tutto dovrebbe essere Carlo a darti un giudizio spassionato sulla mia figa, in secondo luogo c’è mezzo mondo maschile che desidererebbe che una donna gli offrisse il secondo canale e tu fai il difficile? Un po’ di cavalleria per favore..., però un assaggio o se preferisci un aperitivo te lo concedo”” Mi raccontò che anche lei era sempre stata presa alla pecorina e che ancora adesso Carlo non concepiva altra posizione che quella – è bello vedere il cazzo entrarti in culo – diceva. Risposi che sì era eccitante vedere il proprio membro andare su e giù nel secondo canale, ma che io trovavo molto più eccitante poter guardare negli occhi la mia partner mentre glielo infilavo e mentre la godevo e la facevo godere. Intanto Sabrina e Carlo, indifferenti ai nostri discorsi, si erano accomodati sul divano ed avevano incominciato a limonarsi. Le proposi di andare in camera da letto, la svestii baciandola, dicendole che mi piaceva questo rituale. Ne fu quasi compiaciuta. Mentre mi svestivo si sdraiò sul letto, quasi offrendosi, mettendo in mostra la sua vulva carnosa e leggermente dilatata. Inginocchiato tra le sue gambe la baciai, le mordicchiai i capezzoli che subito si inturgidirono e si rizzarono come piccole torri. Continuando a titillarle e strizzarle le tette, mi allungai su di lei e le infilai il mio cazzo in vagina. Stretta, ma carnosa come le labbra della vulva e della bocca, qualità che non avevo avuto modo e tempo di apprezzare il giorno che ci eravamo conosciuti. Ma soprattutto mi fece apprezzare i suoi muscoli costrittori che sembravano non volermi più lasciare uscire. Le chiesi se avessi potuto continuare e subito mi allontanò da lei in modo eloquente. Le chiesi se aveva bisogno di essere umidificata. Mi rispose che non era il caso. Baciandola appoggiai la mia cappella al suo sfintere ed incomincia a premere lentamente per fermarla, com’era mia abitudine, nel suo sfintere. Ma, sorpresa, il suo buchino si rivelò ben più elastico e dilatato di quanto era prevedibile. Non ebbi il tempo di rendermene conto e mi trovai di colpo affondato nelle sue viscere come fossi entrato nella sua vagina. Cercai di stimolarla entrando e uscendo, ma come mi avvicinavo mi inghiottiva come una bocca famelica. A quel punto decisi di incularla ritmicamente,alternando affondi che la facevano gemere, pensando più al mio piacere che al suo. Nel frattempo ci avevano raggiunti Sabrina e Carlo che in silenzio assistevano allo spettacolo. Bastò una mia occhiata perché Sabrina capisse che il buco di Paola non aveva soddisfatto le mie aspettative. Infilò una mano tra i nostri due pubi ed iniziò a titillare il clitoride di Paola, sperando di aumentare le sue contrazioni pelviche. Ma senza grandi risultati. Le alzai le gambe e le appoggiai sulle mie spalle. Carlo andò a baciarla e lo stesso fece Sabrina con me. Il suo bacio inaspettato, che sapeva ancora di sperma di Carlo, mi causò una contrazione pelvica che mi fece venire e la godetti in un solo momento. Non fece nulla per trattenermi, abbassò le gambe e si sfilò da sotto di me. “”Sabrina”” – disse – “”mi avevi raccontato delle vostre inculate folli, ma a parte la posizione faccia a faccia e la stimolazione clitoridea, non ho trovato nulla di così esaltante e diverso.”” Mi risentii un pochino e dopo un’occhiata di assenso di Sabrina dissi: <> Mi aspettavo una risposta di risentimento da ambedue. Invece Carlo disse che l’avrebbe obbligata e l’avrebbe controllata e Paola chiese da quando avrebbe dovuto incominciare. Risposi: <> Le infilai il dito indice e le dissi di stringere: in realtà la contrazione non era delle più esaltanti. Quando lo ritirai ne seguì un fiotto di sperma che bagnò il letto. Invitai gli altri a saggiarne la resistenza e tutti convenimmo che aveva bisogno di esercizi di rinforzo della muscolatura. Una volta alla settimana, quando ci trovavamo, controllavamo, con un dito, i progressi di Paola che erano veramente notevoli ed una di queste volte mi disse che di aperitivi ne avevo già avuti abbastanza e che era venuto il momento di consumare il pasto per intero. Ci accomodammo tutti e quattro sul lettone e sentii Carlo chiedere il culo a Sabrina. Questa rispose che era in piena crisi emorroidaria, la qual cosa mi stupì, ma dall’occhiata di Sabrina capii che non dovevo indagare oltre. “”Va bene, chiaveremo insieme, magari scambiandoci le donne”” fu la risposta di Carlo. <> dissi. Paola si mise a cavalcioni su di me, dicendo che era la posizione che preferiva perché riusciva meglio a controllare il suo ed il mio piacere ed incominciò a cavalcarmi. Mi piaceva quella figa carnosa, soffice e nello stesso tempo muscolosa, mi arrecava un piacere diverso da quella di Sabrina. Incominciai a restituirle colpo su colpo: inarcavo il bacino affondando in lei quando lei arretrava, viceversa quando lei si abbassava per prenderlo tutto. Mi sembrava che il mio pene e la sua vagina si fossero fusi in un unico salsicciotto senza più distinzione tra maschio e femmina. Accanto a me Sabrina, supina, spingeva e sfregava il suo super clit contro il pube di Carlo; le diedi la mano e con il dito pollice dell’altra iniziai a stimolare il clitoride di Paola che incominciò a dimenarsi, gemendo “”Lo voglio …., dammelo …” Le chiesi se avesse voluto cambiare posizione ma mi rispose che stava troppo bene così e chiese a Carlo a che punto era. Questi rispose che stava quasi per godere ed allora intervenne Sabrina: “”Dai cerchiamo di venire tutti insieme ….” Furono parole magiche. Carlo ed io ci guardammo e quasi facendo la conta alla rovescia inondammo contemporaneamente di sperma le due donne che lo accolsero con gridolini e gemiti di piacere. Rimasti soli chiesi spiegazioni a Sabrina circa la sua crisi emorroidaria. “”Ho sentito che Paola ti raccontava che viene solo e sempre inculata alla pecorina. Tu mi hai fatto apprezzare quanto più belle siano le altre posizioni e quindi non ho nessuna intenzione di mettermi con la testa schiacciata nel cuscino. Quando Carlo avrà capito che ci sono situazioni più esaltanti di ammirare il suo cazzo entrare in culo, allora se ne riparlerà.”” <> dissi. “”Già ma tu sai come fargli cambiare idea, mentre il mio no sarebbe stato interpretato come un rifiuto alle sue avances.”” Sabrina ed io eravamo diventati una coppia stabile ed affiatata e quindi mi trasferii nel suo alloggio, più vicino al posto di lavoro, più grande, più bello e che era diventò il punto di incontro di noi quattro. Ormai ci si vedeva quasi con regolarità settimanale, aspettando con trepidazione il fine settimana.

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